da Ombre e Quesiti (ApprodoSalento Edizioni, 2010)
*
ILLUSIONE
Non resta che un attimo
di noi:
ti verso da bere
e sorridi
della mia cavalleria naif.
Le labbra tese
a toccare il bicchiere.
Come un bacio.
Sorridevi ancora.
*
DOMENICA
Troppe volte
ti ho vista
uscire di casa.
Ed io attraversavo
su strisce scolorite da suole stanche.
E mi ritrovo
abbagliato da umori
di pasticceria riscaldata delle 11.30.
E aliti di caffè,
sigarette spente col piede.
Chiudere le narici.
Sbarrare gli occhi.
Serrare i pugni.
Sopportare.
Ed accorgersi
qui sul marciapiede (gente da bar)
che morire è vederti
a braccia aperte nella vita.
*
STANCHEZZA
In uno stile un po’ zoppo
mi sovverrà
un buon pretesto?
Per parlarti.
Tenterei
lo giuro.
Ma è lontana
davvero
la stella che ti regge.
E come fare?
Aprire le labbra
ed esser fissato
da quel blu o verde
che neanche Elton sa:
no no non potrei. Stanco
mi muovo. Le labbra
sono chiuse
e le tue proprio in mente.